Vitigno
Nerello Mascalese
Denominazione
Etna Rosato D.O.P
Abbinamenti
Salumi, formaggi, pesce, carne rossa, carne bianca, aperitivi
Affinamento
Acciaio, bottiglia
Fermentazione
a temperatura controllata in vasche d'acciaio.
Gusto
Note di lampone, fragoline, melograno, fico d'india, ciliegia e note floreali. Minerale, con spiccata freschezza e tannino molto equilibrato.
Provenienza
Linguaglossa, (CT)
Macerazione a freddo delle uve pigiate per circa 4 ore seguita da pressatura soffice sottovuoto. Il vino affina in acciaio sur lies per la durata di 3 mesi e in bottiglia per circa un mese.
Scegliendo il Nerello Mascalese, seppur vinificandolo per ottenere un rosato, i tannini sono presenti nel sorso finale, conferendo a quest’etichetta un corpo interessante, che non si trova facilmente nei rosé. Una bottiglia che conferma il buon lavoro intrapreso da Vivera, partendo proprio dalle uve in purezza di un grande autoctono siciliano, il Nerello Mascalese, che nasce e cresce nella Contrada Martinella, a circa 600 metri sul livello del mare, con pratiche di agricoltura biologica, situato sul versante nord-est del vulcano.
"Rosato di Martinella" è un vino siciliano caratterizzato da profumi leggeri e sottili, che al palato colpisce per morbidezza e struttura, derivanti dall’uva utilizzata per realizzarlo.
"Ne produciamo solo 3.000 bottiglie: un piccolo gioiello! Un lavoro certosino che nasce già nel vigneto. Le uve, infatti, crescono vicino al bosco, in una zona fresca che esalta i delicati profumi del Nerello Mascalese."
Di colore rosa antico, al naso note fruttate e minerali, impreziosite anche da sentori floreali, freschi e avvolgenti. Ideale con fritture di pesce, prosciutto San Daniele, crema di fave, risotto agli asparagi, rombo al forno, involtini di maiale, vitello, pizza e focacce.
Questa storia racconta di campi, orti, vigne e vedemmie, di mani sporche di terra e di mosto. Una storia di lavoro duro, cominciata dai nostri avi più di un secolo fa e tramandata di generazione in generazione. Un lavoro che non conosce pause e, soprattutto, non ammette mezze misure. Solo uve di qualità, selezionate e cresciute in vigneti lavorati in biologico con cura. Solo un lavoro meticoloso e paziente, per ottenere una materia prima perfetta, che meritava di essere lavorata nella cantina ideale. Una cantina che non doveva essere solamente una cantina, ma una casa. La casa del nostro vino. Non servì molto per capire che il luogo che cercavamo era quello che si rivelò ai nostri occhi in Contrada Martinella, alle falde dell'Etna, il 5 febbraio 2002. Un antico vigneto inutilizzato da anni, con muretti a secco e scale in pietra lavica. Un paesaggio incantevole e unico al mondo: davanti, il mare Ionio; alle spalle la vetta dell'Etna. Entrambi a 9 km da noi.
Lì, a metà strada tra l'acqua e il fuoco, c'era il terreno ideale per la coltivazione biologica: sano, equilibrato, costantemente raggiunto dal vento che arriva ora dal vulcano, ora dal mare. C'era lo spazio perfetto per costruire una cantina tecnologicamente all'avanguardia e al contempo in armonia con la natura, che si immergesse completamente nel paesaggio circostante tanto da risultare quasi invisibile all'esterno. C'era il luogo in cui avremmo accolto appassionati ed esperti di vino che sarebbero giunti da tutto il mondo per conoscere il frutto del nostro lavoro. La nostra cantina è il luogo in cui la natura e la tecnologia si abbracciano in una simbiosi assoluta.